La grande anima di un vero medico

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L’ho incontrato per strada in una notte gelida d’ inverno e al mio : “Dottore ma dove va con questo freddo ?” lui con un sorriso…“ corro a visitare un paziente che mi ha chiamato perché si sente male!”. In un’epoca in cui il giuramento di Ippocrate sembra esser stato dai più dimenticato questo è certamente un vero medico, o forse dovrei chiamarlo un angelo in camice bianco. Al secolo Carlo Marmocchi classe 1933 laureato con lode alla prestigiosa Università di Medicina e Chirurgia di Bologna quell’Alma Mater Studiorum che tanti grandi medici ha regalato al nostro paese, quando la medicina era ancora una missione. Dal suo ambulatorio non è mai stato respinto nessuno neppure se fuori orario, lui è sempre lì dietro la sua antica scrivania ingombra di libri, ricettari e appunti , ti guarda con un sorriso e ti tende la mano…. la tensione ti abbandona e ti senti a casa …. Quello che hai difronte è un vecchio amico al quale puoi raccontare i tuoi pensieri le tue paure sicuro del suo aiuto e della sua comprensione, è incredibile ma hai la strana sensazione di affidarti a una madre amorevole che è lì per comprenderti e soccorrerti. Conosce i suoi pazienti uno ad uno e ne ricorda i malanni senza bisogno di consultare un moderno computer, il telefono squilla ,lui risponde con quella sua squisita gentilezza senza tempo, annota febbrilmente qualche dato, indica un rimedio ,poi come d’incanto torna a te senza minimamente aver perso il filo dell’anamnesi, ed io ogni volta mi chiedo come fa? Non si è mai sposato, di certo non ne ha mai avuto il tempo, la sua vera famiglia sono i suoi pazienti , gli stessi che in molti casi ha visto nascere ,si perché sono almeno tre le generazioni che ha assistito nei suoi più di 66 anni di professione . Tempo fa mi raccontava di una sua paziente di 99 anni che pur non conoscendola gli chiedeva sempre notizie di una più anziana centotreenne “giusto per non metter limiti alla provvidenza “ come ebbe a dire il Cardinal Lambertini durante i festeggiamenti di un suo tardo compleanno. A volte vedendolo visibilmente stanco dopo una dura giornata di lavoro mi son chiesto come potesse ancora ascoltare le confidenze affrante di chi non era certamente sofferente nel corpo ma piuttosto nello spirito , ma la sua risposta era invariabilmente “ in certi casi anche la parola cura !” ed io di rimando “ in certi casi è lei il vero paziente caro dottore “ Ma che dire poi della sua assistente l’insostituibile Signora Caterina generosa e pratica allo stesso tempo che da una vita si è votata ad esser il braccio destro del Dottor Carlo.Lei che nel silenzio tutto ordina tutto fa funzionare e ciò di cui tutti noi più le siamo grati è la devota cura che ha per il nostro dottore. Oggi ho grande nostalgia , delle nostre belle chiacchierate sull’arte, ma la mia residenza a San Marino ha reso i nostri incontri più rari,ma di certo non meno preziosi quindi a presto caro carissimo Dottore.

di Paolo Bandini Callegari