Residenze atipiche e caro-affitti, la correlazione c’è eccome!

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La concessione di tre nuove residenze atipiche per altrettanti pensionati sono tra i punti all’ordine del giorno della prossima Commissione Esteri. Anche per questo motivo il Segretario CSdL Enzo Merlini è tornato sul tema delle residenze atipiche nell’ultima puntata di “CSdL Informa”.

“Stando al programma di governo ed agli annunci sembrava si dovesse fare una riflessione rispetto al sistema delle residenze atipiche prima di rilasciarne di nuove.

All’ordine del giorno della Commissione Esteri convocata dal 23 al 25 settembre c’è un comma che prevede una relazione del Segretario di Stato per gli Affari Esteri su questo tema, anche in rapporto agli effetti dell’Accordo di Associazione all’UE. Non mi aspettavo che intanto se ne concedessero altre.

Questo fatto fa ancor più arrabbiare perché sappiamo perfettamente che ci sono giovani e cittadini che continuano a non trovare appartamenti in affitto o da acquistare a prezzi sostenibili. Da un lato i pensionati esteri, evidentemente, riescono ad ottenere gli appartamenti in poco tempo, mentre i residenti fanno una gran fatica a trovarli, se non a prezzi esorbitanti. Sentiamo dire in Consiglio che non ci sarebbe una correlazione diretta tra la problematica degli affitti con le residenze atipiche, ma a mio avviso c’è, eccome.

Queste nuove tre residenze si andranno ad aggiungere ad altre 10 atipiche rilasciate ad inizio 2024, prima della crisi di governo. Complessivamente, quelle a fiscalità agevolata, arriveranno a 200 dal 2021 ad oggi, con un picco nel 2023; in proporzione agli abitanti del Belpaese, è come se in Italia in questo stesso periodo ne fossero state concesse 340.000. Una enormità!

A seguito di un’interpellanza che ha chiarito quali sono i numeri degli immobili ad uso residenziale, sappiamo che quelli finiti sono circa 17.000, mentre i nuclei familiari a San Marino sono circa 15.000, quindi vuol dire che sulla carta ci sono circa 2.000 appartamenti disponibili. Molti sono destinati ai figli o a familiari dei proprietari e quindi non vengono collocati sul mercato per valide ragioni.

Già in precedenza avevamo azzardato una stima di quelli realmente sul mercato, pari a circa un migliaio; 200 residenze atipiche concesse a cittadini esteri facoltosi corrispondono quindi a circa il 20% degli immobili disponibili. Come si fa a minimizzare questo fenomeno? L’impatto sul mercato immobiliare e sul diritto alla casa per i cittadini comuni è inevitabilmente devastante.

Il messaggio che si lancia ai proprietari immobiliari è molto chiaro. Possono tenere inutilizzati i loro immobili: prima o poi arriverà qualcuno che da fuori territorio si può permettere l’acquisto o l’affitto a prezzi elevati, visti i benefici fiscali che ha.

La conseguenza è che ci vengono raccontate richieste di affitto anche di oltre 1.000 euro al mese per appartamenti di 80-90 metri quadri, o anche meno. Queste non sono favole, ma è quello che succede realmente.

A questi giovani e a queste famiglie il Governo e la politica cosa rispondono? Che loro possono aspettare i tempi degli studi e degli approfondimenti, mentre per tre pensionati benestanti la risposta deve essere tempestiva.

CSdL