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L’eredità culturale di Gerardo Filiberto Dasi dalle Biennali di San Marino alle Giornate di Rimini

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Un appuntamento pubblico – domenica 13 ottobre, dalle ore 9.30 alle ore 12.30 al Cinema Fulgor di Rimini – per studiare e approfondire l’eredità di una stagione culturale straordinaria e per molti versi irripetibile, che per oltre mezzo secolo, fino al 2014, ha elevato Rimini, San Marino e l’intero territorio agli onori delle cronache internazionali.

Una storia che ha avuto come protagonista indiscusso Gerardo Filiberto Dasi, personalità profonda, geniale e complessa, una “miscela” peculiare che lo reso capace di dare vita a esperienze di successo globale come le Biennali d’Arte di San Marino e le Giornate Internazionali di Studio di Rimini.

A queste esperienze si ispira l’evento di domenica 13 ottobre, con l’obiettivo di ricordare, approfondire e diffondere l’eredità culturale che questa stagione ha generato grazie alle iniziative di cui Dasi è stato instancabile promotore.

Domenica 13 ottobre, dalle ore 9:30 alle ore 12:30, il Cinema Fulgor vedrà avvicendarsi sul palco alcune tra le più significative personalità del nostro tempo che, con i loro interventi di grande spessore, accompagneranno il pubblico nella comprensione dei principali temi globali affrontati dalle “Biennali di San Marino” e dalle Giornate Internazionali di studio” a Rimini.

Il filo che tiene unite le personalità e le competenze così diverse che prenderanno la parola domenica è “Il Respiro dell’Umanità”, un chiaro omaggio alla capacità di Dasi di toccare nel corso dei decenni i temi più delicati e strategici della vita dell’uomo sul Pianeta – dal design all’urbanistica, dal rapporto tra uomo e natura alle relazioni tra i popoli e tra gli Stati, dalla salute all’energia – e, in molti casi, di anticiparli con lucidità tale da essere riconosciuto come il fautore di una vera e propria “cultura della previsione”.

Si avvicenderanno sul palco del “Fulgor” per le prolusioni:

Giosuè Boetto-Cohen, giornalista, autore e conduttore televisivo
Benedetto Camerana, Architetto, Presidente Mauto – Museo dell’Auto di Torino
Andrea Cancellato, Presidente Federculture e Direttore ADI Museum – Compasso d’Oro
Luca Cesari, Direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino
Aldo Colonetti, Filosofo e storico
Flavio Manzoni, Head of Design, Ferrari
Pasquale Salzano, Presidente SIMEST – Gruppo Cassa Depositi e Prestiti
Giulio Sapelli, Consigliere d’Amministrazione Fondazione ENI Enrico Mattei

Questi interventi saranno anticipati dai saluti istituzionali affidati a:

Antonio Tajani, Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (videomessaggio);
Luca Beccari, Segretario di Stato agli Affari Esteri, agli Affari Politici e alla Cooperazione Economica Internazionale della Repubblica di San Marino;
Teodoro Lonfernini, Segretario di Stato all’Istruzione e Cultura, Università e Ricerca Scientifica, Politiche Giovanili della Repubblica di San Marino;
Michele Lari, Assessore alla Cultura del Comune di Rimini;
Giacomo Manzoni, Presidente della Fondazione “Pio Manzù”.

Il coordinamento e la conduzione dell’evento sono affidati a Luigi Angelini, giornalista, esperto di innovazione sociale e Consigliere Delegato alle Relazioni Istituzionali della Fondazione Pio Manzù.

Dichiarazione di Giacomo Manzoni, figlio di Pio Manzù e Presidente della omonima Fondazione: “L’amicizia tra Pio Manzù e Gerardo Filiberto Dasi, seppure breve nel tempo, è stata profonda e sincera. Sono certo che se mio papà non fosse tragicamente scomparso nell’incidente stradale che ce lo ha portato via nel 1969 a soli 30 anni, da quello speciale connubio di cervelli, di cuori e di anime sarebbero nati molti progetti interessanti e pionieristici.

L’evento di domenica 13 ottobre non intende essere una operazione “nostalgia” e men che meno il tentativo di scimmiottare un’esperienza unica e irripetibile quale è stata quella delle Giornate di ottobre, resa possibile da circostanze del tutto eccezionali in un mondo oggi molto lontano.

È giusto, invece, interrogarsi sull’eredità culturale che quell’epoca ha lasciato e sull’evoluzione dei temi globali che sono stati affrontati in quasi mezzo secolo. Temi che oggi, come e più di ieri, sono strategici e urgenti”.

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