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"Atto organizzativo ISS: il paradosso è che a monte non c'è il piano sanitario!" | Tribuna Politica Web.sm
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“Atto organizzativo ISS: il paradosso è che a monte non c’è il piano sanitario!”

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Il Fondo Monetario Internazionale nel suo ultimo report si è espresso anche sulle questioni legate alla Pubblica Amministrazione sammarinese, che coinvolgono anche il settore della sanità. Prendendo spunto da questa valutazione, nell’ultima puntata di “CSdL Informa” il Segretario FUPI Antonio Bacciocchi è intervenuto sul complesso argomento del nostro sistema sanitario e ospedaliero, anche alla luce del Decreto sull’atto organizzativo dell’ISS, prossimamente in ratifica in Consiglio Grande e Generale.

“Nel prendere atto che le retribuzioni dei dipendenti pubblici sono state rivalutate con il rinnovo del contratto – ha sottolineato Antonio Bacciocchi – il FMI sostiene che bisogna calmierare la spesa del personale in ambito pubblico. Ma in questa sua valutazione non tiene conto di quanto perso negli anni per l’erosione dell’elevata inflazione registrata e che la nostra sanità pubblica da tempo subisce una concorrenza molto forte da fuori San Marino, per quanto riguarda i medici, gli infermieri e il personale sociosanitario.

Molti operatori sanitari non sono attratti o intenzionati a restare a San Marino sia perché c’è una casistica molto limitata, sia per le condizioni economiche, che per l’impossibilità di cumulare i contributi previdenziali. In Italia, nonostante la maggiore imposizione fiscale, hanno possibilità di avere condizioni complessivamente migliori. Quindi, per attirare e trattenere a San Marino le figure mediche e sanitarie di cui abbiamo estremo bisogno, dobbiamo cercare di migliorare le condizioni sia di lavoro che economiche del personale della sanità.

Attualmente stiamo vivendo un paradosso: ci si appresta ad approvare il Decreto del nuovo atto organizzativo dell’ISS, il quale definisce la struttura organizzativa e il relativo fabbisogno del personale necessario per applicare le politiche sanitarie individuate attraverso le linee guida pluriennali del Piano Sanitario e Socio Sanitario, ma il vecchio Piano Sanitario arrivava fino al 2023!!!

L’atto organizzativo ha comunque subito dei ritardi, come molti altri decreti, a causa del cambio di legislatura; ovviamente anche il nuovo Governo ha voluto metterci le mani. Chi prima era all’opposizione aveva avanzato delle proposte in ambito sanitario, e quindi è intervenuto modificando la precedente versione dell’atto organizzativo.

Sicuramente, in sede di ratifica ci saranno altri emendamenti. Noi ribadiamo che l’approvazione del Decreto sull’atto organizzativo è necessario, anche per definire i cambiamenti organizzativi che sono già stati realizzati nei fatti.

Ad esempio, nei dipartimenti dell’ISS alcune unità organizzative sono già state in parte modificate, ed è giusto che trovino la giusta collocazione nell’atto organizzativo. Il fabbisogno di personale a sua volta è già stato negli anni modificato, per rispondere alle diverse necessità dal punto di vista medico e infermieristico; anche questo deve trovare spazio all’interno dell’atto organizzativo.

Oltre a ciò vi sono alcuni aspetti del rinnovo del contratto del pubblico impiego che riguardano il personale sanitario e sociosanitario, comprese delle componenti retributive che trovano il loro compimento proprio nell’atto organizzativo. Anche per questo motivo abbiamo necessità che questo diventi norma strutturale, per consentire di applicare gli strumenti che sono previsti nel rinnovo del contratto del settore pubblico allargato.

Ovviamente noi come organizzazioni sindacali abbiamo fatto molte osservazioni sull’atto organizzativo, per migliorarlo e renderlo più efficace. Alcune di queste sono state accolte, in particolare in riferimento al Dipartimento Socio Sanitario e ad alcune unità complesse all’interno dell’ospedale. La modifica delle procedure della nomina dei direttori di Dipartimento, tra cui il Dipartimento Prevenzione, che si occupa in particolare della sicurezza nei luoghi di lavoro, è avvenuta anche su nostra sollecitazione.

Naturalmente mancano altri adempimenti, per i quali sarà necessario un lavoro di adeguamento, anche perché questo atto organizzativo avrà una durata temporale molto limitata, rispetto al precedente, che risale al 2010. Va considerato che in prospettiva fa parte del programma di Governo anche la costruzione del nuovo ospedale di Stato. Qualora questo progetto dovesse prendere corpo, dopo aver fatto tute le valutazioni del caso, avrà un’incidenza molto forte sull’organizzazione della sanità e quindi sullo stesso atto organizzativo dell’ISS.

Le Federazioni Pubblico Impiego e la Confederazione hanno svolto il proprio ruolo di analisi e di proposta, ma il lavoro non è certo finito; in primo luogo dovremo valutare gli emendamenti che verranno presentati in sede di ratifica consiliare, che al momento non conosciamo. Sappiamo che in parte sono stati presentati sulla base anche delle nostre richieste.

Quando avremo il quadro completo del Decreto con i relativi emendamenti, potremo compiere una valutazione definitiva di questo strumento di concretizzazione delle linee di politica sanitaria, che devono ancora essere presentate alle parti sociali e agli organismi collegiali dell’ISS, quali la Consulta sanitaria e il Consiglio per la Previdenza.

CSdL

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