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Coronavirus nel mondo. La Spagna vieta gli spostamenti. Un neonato positivo a Londra. | Tribuna Politica Web.sm
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Coronavirus nel mondo. La Spagna vieta gli spostamenti. Un neonato positivo a Londra.

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La Spagna ha proibito tutti gli spostamenti che non siano dettati da cause di forza maggiore ma è consentito andare al lavoro e rifornirsi di beni alimentari. Lo riporta El Pais precisando che lo ha deciso il Consiglio dei ministri in una riunione straordinaria convocata per decretare lo stato di emergenza annunciato ieri dal premier Pedro Sanchez e che sarà in vigore per almeno due settimane.

E in Spagna sono stati registrati in un giorno più di 1.500 nuovi casi di coronavirus, secondo l’ultimo bilancio reso noto dalle autorità. Il Paese conta 136 morti. Con un totale di 5.753 casi, la Spagna è il secondo Paese in Europa ad aver il più alto numero di contagiati.

Un neonato è stato trovato positivo al test del coronavirus in un ospedale di Londra. Si tratta del più giovane contagiato in Gran Bretagna. Lo riporta il Guardian. La madre del piccolo, ricoverata in un ospedale nel nord della capitale britannica qualche giorno prima del parto per una polmonite, era stata contagiata dal Covid-19.

Prendere farmaci antinfiammatori, contenenti ibuprofene o cortisone ad esempio, “potrebbe essere un fattore aggravante dell’infezione” nei malati di coronavirus: E’ l’avvertimento del ministro della Salute francese, Olivier Véran. “Prendere anti-infiammatori (ibuprofène, cortisone…) – ha scritto Véran su Twitter – potrebbe essere un fattore aggravante dell’infezione. In caso di febbre, prendete del paracetamolo. Se siete già sotto anti-infiammatori o in caso di dubbio, chiedete consiglio al vostro medico”.

L’Iran annuncia altri 97 morti per la pandemia di coronavirus nelle ultime 24 ore, portando il numero totale dei decessi finora a 611. Lo riferisce il portavoce del ministero della Sanità, Kianoush Jahanpour. Lo stesso ha aggiunto che il numero dei contagiati è di 12.729, di cui 4.339 guariti; 1.365 casi nuovi sono stati registrati nelle ultime 24 ore.

La diffusione del coronavirus in Giappone non è ancora a livelli allarmanti per cui non è necessario decretare lo stato di emergenza. Lo ha detto il premier Shinzo Abe durante una conferenza stampa trasmessa in diretta dalla televisione nazionale Nhk, spiegando che “non si è registrata un’esplosione dei contagi come in altri Paesi”, ma che tuttavia la vigilanza rimarrà elevata. Abe ha inoltre esortato i cittadini ad evitare aree affollate per contenere l’ulteriore espansione della malattia.

Sono solo 4 i casi di infezioni al coronavirus registrati ieri a Wuhan,capoluogo della provincia dell’Hubei e focolaio della pandemia. Secondo gli aggiornamenti forniti dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc) cinese, si tratta del livello più basso da quando da gennaio è iniziata la raccolta dei dati. Per la prima volta, inoltre, i casi importati di infezione hanno superato quelli locali: sugli 11 complessivi di ieri, oltre ai 4 di Wuhan, gli altri 7 sono ‘contagi di ritorno’, di cui 4 a Shanghai, due nel Gansu e uno a Pechino.

Più in generale la Cina ha avuto venerdì 11 nuovi casi di coronavirus e 13 morti, tutti nell’Hubei, la provincia epicentro dell’epidemia. Secondo gli ultimi aggiornamenti della Commissione sanitaria nazionale, ci sono stati anche 17 nuovi casi sospetti, 1.430 persone dimesse dagli ospedali e un calo di pazienti in condizioni critiche di 410 unità, a 3.610. Il totale delle infezioni si è attestato a 80.824, comprensivo di 12.094 pazienti ancora sotto trattamento medico, 65.541 guariti e 3.189 decessi. La percentuale di guarigione è salita all’81%.

Nella speranza di limitare il contagio di coronavirus il governo marocchino chiude da oggi con effetto immediato tutte le frontiere per evitare l’ingresso di stranieri e isolare i marocchini. Ceuta e Melilla, le enclave spagnole in Marocco sono completamente isolate. Il porto di Tanger-Med, il più grande d’Africa, ha chiuso il terminal per i passeggeri.

Gb studia piano per vietare riunioni di massa. Gli assembramenti di massa potrebbero essere vietate in Gran Bretagna a partire dalla prossima settimana a causa della pandemia del coronavirus. Lo riferisce la Bbc online citando una fonte del governo. A quanto si apprende, si starebbe già lavorando a un piano per allentare la pressione sui servizi di emergenza. Decine di importanti eventi sportivi e culturali sono già stati cancellati in tutto il Paese in risposta alla pandemia. Il numero di casi confermati di coronavirus nel Regno Unito è salito ieri a 798, mentre 11 sono i decessi.

L’Arabia Saudita ha annunciato che sospenderà tutti i voli internazionali per due settimane a partire da domani a causa della pandemia di coronavirus che ha registrato nel Paese 86 casi di contagio. “Il governo del Regno ha deciso di sospendere i voli internazionali per due settimane a partire da domani, 15 marzo, nell’ambito degli sforzi per evitare il diffondersi del coronavirus”, è il tweet del ministero degli Esteri.

Alla luce delle circostanze straordinarie che il mondo si trova ad affrontare per l’emergenza legata alla diffusione del virus Covid-19, MSC Crociere ha deciso di fermare temporaneamente tutte le proprie crociere negli Stati Uniti per 45 giorni, fino al 30 aprile. Lo ha annunciato Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo di MSC Crociere: “Non è una decisione che abbiamo preso alla leggera, ma nelle circostanze attuali la salute e la sicurezza dei nostri ospiti, dell’equipaggio e delle comunità a terra – compresi i nostri dipendenti e le loro famiglie – deve venire prima di tutto. Quale azienda a conduzione familiare, con oltre 300 anni di tradizione marinara, abbiamo ritenuto che questa fosse la decisione giusta da prendere”.

La Repubblica Ceca si blinda contro il coronavirus e vieta l’ingresso a tutti gli stranieri. Il ministro dell’Interno Jam Hamcek ha annunciato dalla mezzanotte di domenica e per 90 giorni il divieto di entrare nel Paese a qualsiasi straniero ed ai propri cittadini di uscire dalla Repubblica Ceca. Sono esclusi dalla misura i transfrontalieri che lavorano in un raggio di 50 chilometri dal confine. Nella Repubblica ceca si contano 117 casi di coronavirus e 1.200 persone in quarantena.
Fonte ANSA

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