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I sammarinesi sul Pianello manifestano contro il debito pubblico

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San Marino. Forse, bisogna risalire ai fatti di Rovereta per vedere la Dc sul Pianello. Ma fa ancora più notizia che in piazza ci siano gli industriali, e addirittura che una delle aziende maggiori del territorio come la Colombini Group, abbia dato ai suoi dipendenti la possibilità di partecipare alla manifestazione con le ore pagate. Ma sul Pianello ci sono veramente tantissime espressioni della società, oltre a quelle della politica.

Rete infiamma la piazza con la spiegazione, poi ci sono tutti quelli di MDSI, poi tutti i rappresentanti della coalizione San Marino prima di tutto, poi ci sono i sindacati, impegnato fino all’ultimo minuto in un accordo sui FONDISS che cambia il decreto, ma che Banca Centrale non approva. E così come annunciato, l’intero Consiglio Direttivo CSU si aggrega alla manifestazione.

Poi c’è Stefano Ceccato, presidente ANIS, che rappresenta tutta la categoria datoriale. Poi ci sono le persone: pensionati, lavoratori, lavoratrici. Tutti a rappresentare il sentimento di preoccupazione che serpeggia nella popolazione per quanto sta accadendo. Ma soprattutto per le conseguenze che atteggiamenti autoritari, mai illustrati, mai condivisi, possono arrecare al Paese.

Ma il problema più grosso è quello del debito pubblico, che rischia di superare in maniera incontrollata i 300 milioni che già lo gravano pesantemente.

E poi c’è l’appropriazione indebita dei FONDISS, allocati in Banca Centrale proprio per una certa mancanza di fiducia nelle banche e depositati lì come massima forma di sicurezza. Soldi dei lavoratori, che con un tratto di penna sono passati dal semplice deposito alla gestione da parte di BCSM per colmare i problemi di liquidità del sistema bancario. Il che equivale a vederli sparire. E poi c’è tutto quello che si è detto e scritto in queste giornate convulse.

Mentre la gente fischia e batte le mani per farsi sentire, per dire che c’è e guarda cosa fa la politica, dentro il Palazzo si consuma una seduta consiliare infuocata.

La maggioranza non fa in tempo a tirare un sospiro di sollievo per la bocciatura della mozione di sfiducia a Celli, che già l’opposizione ha pronta un’altra mossa: un ordine del giorno per rimuovere Grais e Savorelli. Un atto che si aggiunge al ricorso presso il Collegio Garante, invocato a giudicare sulla costituzionalità dei tre decreti salva banche. Come dire, è stata persa una battaglia, ma non ancora la guerra.

Intanto, sul Pianello, la manifestazione si protrae fino al tramonto: la gente va e viene, come in un’ideale staffetta che, sicuramente si allungherà nei commenti successivi nelle case, nei bar, nei luoghi di ritrovo. A dimostrazione che i sammarinesi sanno, vogliono sapere, e intendono di partecipare alla vita del loro Paese.

 

 

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